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Diesel D.27 della Sangritana
     
 
Ho ricevuto dal WebSocio Enrico tre interessantissime fotografie che illustrano un suo recente lavoro.
Lascio a Enrico la parola per descriverle. 
AL
 
   
   
   

 

Un saluto a tutti gli amici di Pescaraferr

Con molta umiltà sono qui a raccontarvi la mia piccola elaborazione di un modello della Safer  per renderlo simile ai tipici locomotori Diesel in dotazione alla ferrovia Sangritana.

Sono partito da un kit grezzo, cioè senza verniciatura e senza motore. Il modello infatti risulta statico e mi sono pentito di questa mia scelta.

Prima di effettuare l’assemblaggio completo del modello ho provveduto ad aggiungere una presa d’aria rialzata realizzata con un pezzetto di ottone, presente solo su un cofano motore, e le feritoie frontali presenti anch’esse sullo medesimo cofano motore. Dopo queste prime modifiche ho iniziato a verniciare i praticabili/corrimano e in separata sede la cassa. Quest’ultima dapprima ha ricevuto il grigio, ottimo colore per mettere in risalto anche gli eventuali difetti dopo di che ho iniziato a preparare la mascheratura per il verde.

La tonalità del grigio purtroppo è un po’ troppo scura. Ho usato il grigio cenere FS, ma evidentemente il grigio usato dalla FAS è ben altra cosa. Mentre per il verde ho utilizzato un colore spray, di una nota marca, acquistabile nei normali brico o ferramenta, che invece si avvicina molto al tipico verde FAS. 

Dopo aver ultimato la verniciatura ho provveduto a fare la strisciolina nera che separa il verde dal grigio con una normale penna. Una leggera passata di trasparente opaco unita ad una leggera sporcatura per fissare tutto ed ho potuto finalmente terminare l’assemblaggio.

Una volta montato ho cercato di riprodurre al meglio gli elementi caratterizzanti questo tipo di locomotore che lo differenziano sostanzialmente dal De500 delle Nord. Differenze che si notano bene nella parte anteriore con la presenza di 6 accoppiatori pneumatici, dai fari non sdoppiati (non chiari e rossi, ma solo chiari) e dalle prese per il comando multiplo credo, riprodotte con pezzi vari di scarto ricavati dalle materozze e con fili di rame o ottone (a vostro piacimento) da 0.4 mm. Per quanto concerne il vomere credo che questo rappresenti, insieme al grigio cenere, un altro punto negativo di questa mia elaborazione, che potrebbe essere migliorato. Quest’ultimo deriva da un D341 Rivarossi Hornby.

Le condotte visto il poco spazio a disposizione sono della Lima, quelle in dotazione al “caimano” o alla “tartaruga” per capirci. Risultano, infatti, molto piccole e facili da posizionare sul piccolo pancone. A quest’ultime, per migliorarle un po’ esteticamente, ho aggiunto solo la leva del rubinetto non riprodotta dalla casa madre.

Nella parte laterale e più precisamente nel sottocassa ho cercato di riprodurre le diverse tubazioni e i rubinetti presenti nel prototipo reale. Ho anche costruito, sempre con materiali di scarto (materozze)  dei piccoli serbatoi (credo) vicino alle sabbiere, che non tutte le macchine hanno, facilmente distinguibili perché verniciati in rosso.

Spero di esservi stato d’aiuto e di avervi spronato nel tentare questa, in fondo, facile elaborazione. L’importante è armarsi di buona pazienza e tanto tanto materiale fotografico. Più ne avete e meglio è.

A presto per altre novità targate FAS.

 

Enrico